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Bruno ed
Enrica

Con grande piacere e commozione diamo avvio alla pubblicazione del ciclo di chiacchierate con Bruno ed Enrica pensate e realizzate da Valter Coti. Una raccolta di dialoghi intensa ed appassionante in cui emergono in modo energico la vita e la ricerca della coppia dei fondatori della nostra esperienza. Si tratta di materiale davvero speciale, su abbiamo lavorato con delicatezza ed attenzione diversi mesi insieme a validi collaboratori, cercando di mantenere lo stile colloquiale di Bruno ed Enrica senza perderne la potenza evocativa e narrativa. Un lavoro corale che ci auguriamo possa continuare a com-muovere chi ha conosciuto Bruno e ad appassionare chi si è da poco avvicinato alla nostra esperienza. Vi auguriamo una buona lettura della prima chiacchierata, le altre usciranno con cadenza bimestrale, sperando possiate gustarvi il racconto di un’esperienza di vita che ha ispirato, smosso, incoraggiato ed accompagnato altre vite ed esperienze. Un grande percorso generativo che siamo fiduciosi possa continuare oltre noi.

Il Comitato di Servizio: Betta, Marco, Paolo, Mario, Fabio, Valter, Pietro insieme ad Isa ed Elena.

La vita è più forte di quello che possiamo immaginare, basta giocarla

Chiacchierata di Bruno ed Enrica con Paolo (giovane non appartenente al giro, che è stato colpito e incuriosito da interviste precedenti, convocato come stimolo), Enrico e Valter Coti – Berzano, febbraio 2017

Valter: Cominciamo! Paolo, come mai sei qui? Cosa cerchi?
Paolo: Ho letto altre interviste e mi piacerebbe proprio conoscervi. Dove mi capita un’altra volta di incontrare gente così?!

I grandi fraitendimenti, … o forse io non mi sono spiegato bene

Bruno, oggi sei provocato da tua nuora Chiara, da tua moglie e dalla mia, perché ci sono delle sensibilità, delle situazioni che loro (in quanto donne) stanno vivendo, sullo stato dell’arte di Mcf.

Che cosa avete capito dell’essere famiglia, in questo vostro cammino?

Bruno: Volevo parlare di questo ideale, questa fiamma che c’è, che dobbiamo tenere viva. Martini (il cardinale Carlo Maria Martini, ndr), mi aveva detto: “Tu non devi andare a cercare soldi, devi andare a far innamorare la gente di questa idea”. Ma che idea è, che idea abbiamo? L’accoglienza? Secondo me non è quello, noi non siamo una comunità di accoglienza. È più facile dire quello che non siamo. Ma allora che cosa siamo?

Omologati, Resistenti, Alternativi: a che punto siamo?

Mi ha stuzzicato il discorso dell’ultima Agorà nazionale (settembre 2015), quel “O.R.A.” che vuol dire O omologati, R resistenti, A alternativi, e proprio l’altro giorno Giorgio Chiaffarino mi chiedeva a che punto siamo. E io gli ho detto “Ma che ne so, a che punto siamo!?”.

Dirò quello che ho capito io della mia vita

Ho quasi ottant’anni: cosa ho capito io di tutta questa storia? Mi piacerebbe anche cercare di rendere conto. Mi piacerebbe che qualcuno mi chiedesse di render conto della mia vita, che cosa ho fatto; e vorrei poter dire che ho occupato il mio posto, giustamente, in modo giusto, non ho usurpato, non ho profittato, ho fatto la mia parte, nel modo che sono stato capace. Allora parto con una parola…