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Trieste… continua!

    Perchè NON SI può USCIRE DAL CUORE DELLA DEMOCRAZIA, DOPO ESSERCI ENTRATI…

    La determinazione a voler dare continuità alla settimana sociale vissuta a luglio a Trieste si è concretizzata con l’incontro del 3 settembre a Trieste al Museo Revoltella.
    Il gruppo scientifico ha iniziato a sintetizzare il lavoro e le proposte nate dal percorso della settimana sociale e ha presentato le diverse piste e suggerimenti per portare nei territori il cuore di quanto vissuto e compreso insieme a Trieste. Mi piace sintetizzare qui in poche, dense parole quanto Elena Granata ben riporta nel suo intervento del 3 settembre. Quanto vissuto nel corso della settimana sociale, sia da parte dei delegati ma anche e soprattutto da parte  di tutta la città e  le associazioni che hanno riempito le vie con gli stand, le buone pratiche e le tavole rotonde che si sono svolte ogni giorno nelle piazze, ha a che fare con tre parole:

    1) PROCESSO
    La strada maestra è: attivare processi, aprire spazi, dare occasioni. Dare fiducia alle persone, credere che la società è anche diversa dalla rappresentazione che ne viene fatta. Accettando il rischio perché camminando s’apre cammino. Ognuno va ascoltato e deve ricevere spazio perché proprio là dove non ce lo aspettiamo si nascondono possibilità, idee, visioni.

    2) POLITICA
    Siamo generazioni che hanno scelto il pre-politico, il sociale.
    Per lasciare questa “zona di confort” vanno traguardate le distanze che ci sono tra di noi, tra i diversi pensieri ma che nella valorizzazione della differenza trovano una risposta. L’ascolto e l’incontro con le altre realtà, il coraggio di esporsi e di impegnarsi ha trovato risposta spontanea nell’ incontro autorganizzato fra gli 80 amministratori presenti, che si è tradotto nella nascita della “rete di Trieste”.

    3) LA BUONA POLITICA DEL QUOTIDIANO
    Da mettere al centro dell’impegno di ognuno nei territori: la politica al servizio dei beni comuni.
     
    La SFIDA lanciata quindi è: abitare il luoghi, lanciando temi vivi nel territorio e migliorando la comunicazione social. Per chi desidera approfondire è possibile rivedere l’incontro del 3 settembre a questo link.
     
    Nel ripensare a quei giorni e rivedendo l’incontro successivo sento ancora più forte che con la nostra esperienza ci siamo, abbiamo da dire e possiamo farlo. A partire da ciò che viviamo nel quotidiano nei nostri territori dove spesso siamo catalizzatori di buone esperienze, nodi fondamentali per la costruzione di reti, valorizzatori e custodi di beni comuni, “ascoltatori” di ciò che avviene perché abituati dal metodo della condivisione a dare spazio nel nostro cuore alla parola di altri, in cammino per diventare accoglienti fra di noi e con chi ci avvicina o vive vicino e con noi….
    Forse dobbiamo smettere di temere la visibilità, abbiamo il dovere di dire, di uscire per dare coraggio a tanti che vorrebbero ma sono soli, avendo fiducia che tanti hanno desiderio di partecipare.

    Come anticipato vi lascio i testi degli interventi della settimana che riguardano la costruzione del noi e della partecipazione:

    – contributo di ANNALISA CAPUTO
    – contributo di MARA GORLI

    Buon cammino!
    Betta Sormani