Abbiamo chiesto anche a Laura, una delle persone che aveva partecipato alla stesura dei primi documenti, di ripensare con noi a quel momento. Ecco quello che ci ha scritto.
Pare incredibile che il tempo riesca a cancellare dalla memoria pezzi di vita che sono stati importanti. Oggi per esempio mi hanno chiesto: tu che c’eri quando è nata l’idea dei Quaderni di vita, e un po’ ci hai lavorato all’origine, cosa ci potresti raccontare in proposito? Buio. Certo, ricordo di averlo fatto, di essere andata a “intervistare” persone, coppie, famiglie. Ricordo gli scambi di idee con Valter Coti. Nella memoria emotiva, mi è rimasto un senso di bellezza dell’esperienza fatta. Ricostruire i vari passaggi, tuttavia, mi è parso difficile. Per fortuna che “scripta manent”. Le parole, sempre le parole, alle quali mi aggrappo nella vita. Così sono andata a cercare nei miei archivi; cartella Sichem-Quaderni di vita. E cosa ho trovato? Delle domande. Ma tu pensa… Domande che hanno guidato la stesura dei primi Quaderni, ispirate alle riflessioni che ci muovevano e dalle quali siamo partiti. Le ho rilette tutte: per quanto mi riguarda, sono ancora le stesse attorno alle quali giro da quasi vent’anni. E no, risposte non ne ho trovate molte; anche quando mi sembra di sì, mi accorgo che mutano in continuazione.
Ve le lascio qui, forse possono essere di spunto per tutti, ancora, a dieci anni dalla loro formulazione:
LE PAROLE – Quali parole sceglieresti per dire la tua esperienza in acf? Quali nomi dare alle cose?
I PILASTRI – In concreto, nella tua esperienza, come si sono, o non si sono, declinati i “pilastri CF”? Hanno veramente tenuto su la costruzione o paradossalmente hanno rischiato di farla crollare? Ne hai affiancati altri e se sì quali? Come possiamo riformularli oggi? Sono ancora validi? Hanno assunto accezioni o sfumature diverse? Ne aggiungeresti altri?
IL TEMPO – Il tempo non è più solo quello che dividiamo fra casa e lavoro. è anche tempo dentro e fuori la comunità (che ormai non è più inclusiva come forse un tempo), tempo dentro e fuori le relazioni, tempo dentro e fuori noi stessi. Come lo gestiamo? Come lo subiamo? Quanto ne siamo consapevoli? Quale il cammino?
IL POTERE – Inteso non come dominio o controllo, ma come possibilità di fare le cose: io posso… io non posso… Come è cambiata, oppure no, questa dimensione del tuo agire e sentire? La vita comunitaria incide sulle tue possibilità di vita?
I DISTACCHI Dopo anni di vita comunitaria, capitano anche quegli eventi che fanno parte del vivere di tutti: gente che decide di allontanarsi, figli che escono di casa, coppie che si separano, persone che muoiono… Come vivi questa dimensione?
IL RAPPORTO CON LA SOCIETA’ – Chi siamo noi oggi? Un movimento? Un gruppo? Un catalizzatore di persone? Niente di tutto ciò? Che rapporto abbiamo con tutto ciò in cui siamo immersi (o staccati?) e che muta in continuazione?
Laura Spoldi