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Nuove narrazioni per parlare di accoglienza

    Emozione, paura, tenerezza, angoscia, sollievo, ….questi e tanti altri i sentimenti che sono stati suscitati dal coinvolgente spettacolo di Christian Di Domenico “Nel mare ci sono i coccodrilli”, che si è svolto mercoledì 29 maggio, presso la Comunità di Villapizzone.  Storia ereditata da Fabio Geda, autore dell’omonimo libro (da leggere!!!) , con il quale il regista ha poi adattato il testo.  Viene raccontata la storia vera  di Enaiatollah Akbari, un ragazzo afgano di 10 anni, e affronta uno dei drammi attuali più toccanti: le migrazioni di milioni di persone in fuga da territori devastati dalle guerre in cerca di un miraggio di libertà e di pace

    Lo spettacolo inizia con un travaglio perché il libro comincia con una separazione, una separazione dolorosa come può essere quella di una mamma dal proprio figlio quando gli dà la vita: fino a quel momento l’ha tenuto in grembo e poi con gran dolore lo partorisce. Nel caso di Enaiatollah  la sua mamma, per aiutarlo a sopravvivere, lo accompagna in Pakistan, gli fa promettere che diventerà un uomo per bene, gli accarezza i capelli e poi …. lo lascia solo, proprio solo! Eppure era la cosa migliore, l’atto d’amore più grande nei confronti del suo bambino… Comincia così l’incredibile viaggio che porterà Enaiatollah in Italia passando per l’Iran, la Turchia e la Grecia.

    La bravura dell’attore, nel raccontare il continuo susseguirsi di avvenimenti, d’incontri, di ostacoli, ha permesso di trasmetterci in modo davvero reale i pensieri, le emozioni, le fatiche, le paure di Enajatollah. Anche il tema dell’accoglienza, trattato come semplice atto di umanità, alla portata di tutti, ha toccato i nostri cuori e il nostro quotidiano che in diversi modi molti di noi stanno vivendo con le persone  accolte.

    Ancora con la commozione negli occhi, la serata è proseguita con la bella e interessante presenza di Ennio Ripamonti e di Teresa Soldini di Metodi che ci hanno presentato il nuovo Quaderno di vita: storie di accoglienza famigliare e comunitaria. Il testo nasce con l’idea di mostrare la complessità e la diversità delle varie esperienze di accoglienza in famiglia, mettendo in luce i molti punti di forza ma anche i limiti, le difficoltà e le criticità. L’augurio da parte degli autori è che questo testo possa contribuire a rafforzare la cultura e le pratiche di accoglienza familiare sia a livello della società civile che nei confronti dei decisori istituzionali.

    Conclusione non scontata: è stata davvero una bella serata, con un intreccio di emozioni e riflessioni, condite abbondantemente (per chi di noi è andato!) dai buoni sapori gustati a cena alla Quasi Locanda di Villapizzone, contesto informale e conviviale,  dove sperimentare,  oltre a un buon cibo e di qualità, anche l’inclusione e l’accoglienza. Provare per credere!

    Antonella Ferrarin del gruppo Accoglili a casa mia.


    Quella del 29 maggio 2024 è stata una serata davvero preziosa per fermarsi, riflettere, prendere consapevolezza che bastano gesti semplici, anche solo tendere una mano: per salvare una vita umana e salvare la propria.

    Grazie con tutto il cuore a Christian Di Domenico, alla sua bravura ed empatia, per averci scosso, avvolto, incantato e abbracciato con lo spettacolo “Nel mare ci sono i coccodrilli” tratto dal libro di Fabio Geda.

    Era importante arrivare alla conclusione dei tre anni del progetto Accoglili a Casa Mia, realizzato grazie al sostegno dell’Ufficio Otto per Mille della Chiesa Valdese, con un momento si riflessione e di rilancio. Per questo motivo, subito dopo lo spettacolo, abbiamo presentato con Teresa Soldini e Ennio Ripamonti di Metodi il lavoro di ricerca e rielaborazione che ci ha portato alla stampa del nuovo Quaderno di vita sul tema dell’accoglienza.

    Si tratta di un documento ricco e significativo, che riporta le parole e lo scambio di chi ha sperimentato in prima persona le difficoltà e i doni che l’accoglienza porta in una casa.
    Potete trovare qui il documento integrale.