Guardando al lungo percorso di vita associativa ed al cospicuo bagaglio di esperienze vissute che costituiscono la nostra storia comune, consapevoli di avere ricevuto e vissuto fino ad ora un grandissimo dono, nel 2009 abbiamo sentito il bisogno di dare uno sguardo alle radici e ai frutti, riflettendo su quali potessero essere gli ingredienti che fanno di Mondo di Comunità e Famiglia proprio Mondo di Comunità e Famiglia.
Partendo dalla pratica vissuta, ci siamo chiesti che cosa ha reso tutto questo possibile? Ci è sembrato di capire che uno strumento potente è stato quello che oggi definiamo: buone pratiche.
Uno stimolo per sé
Le buone pratiche sono uno strumento ad uso principalmente personale, un confronto ‘non facoltativo’ per chi intende usufruire dell’esperienza e della organizzazione di questo specifico popolo in cammino.
Non debbono servire a porre un modello sclerotico, ma a far si che ognuno si senta interpellato, si interroghi e ne tragga stimoli. Chi sceglie MCF, scommette sulla propria capacità di cambiamento e si mette in cammino, insieme agli altri.[
Un’esperienza su cui innestarsi e procedere.
Occorre nutrire la coscienza con il ricordo di un’istanza incoraggiante. Si può avere fiducia che insieme ce la faremo, nessuno nasce imparato. Noi siamo quelli che vogliono provarci. Queste buone prassi non come un ‘dover essere’, ma come il raccolto di un campo arato e coltivato, un dono che abbiamo a disposizione per un ‘poter divenire’, una buona forma per aiutarci e incoraggiarci nel cammino. Sono anche un percorso ‘aperto’, perché strada facendo ognuno può e deve contribuire a precisare elementi, aggiornare con la propria esperienza, trovare vie coerenti per situazioni nuove.
Le buone pratiche individuate in quanto radice e frutto della nostra esperienza sono:
1 – Con la porta aperta
2 – Il metodo della condivisione: l’equilibrio fra parola e silenzio
3 – Accoglienza in famiglia e tra famiglie
4 – Convivialità: il tempo della relazione quotidiana
5 – La cassa comune e l’economia di una comunità