“Économie presentielle”, che forse potremmo tradurre come “economia di presenza” [1]. Questo è il termine con cui Davezies e altri autori francesi avevano descritto, qualche decennio fa, una forma di economia il cui funzionamento si basa sulla popolazione realmente presente su un territorio in un determinato momento, sia essa residente o turista.
E siccome a Villapizzone il turismo è ancora da lanciare – per usare un eufemismo – e per di più siamo in piena pandemia, il lavoro che svolgono le piccole imprese presenti in questo quartiere periferico di Milano è essenzialmente rivolto ai residenti. In questo contesto, tra imprese e consumatori possono generarsi forme di solidarietà reciproca, capaci di restituire valore al territorio e a chi lo abita, secondo quanto descritto dai moderni modelli di economia di prossimità [2].
Questo è proprio ciò che sta accadendo grazie alla presenza di Quasilocanda, un luogo che non è solo un bar o un ristorantino, ma che costituisce un esempio concreto di responsabilità sociale d’impresa, un laboratorio di esperienze ad alto valore sociale.
Per spiegare meglio cosa intendo per “alto valore sociale”, vi lascio alle parole di Elena Godi ed Elisabetta Sormani, della Comunità di Villapizzone, il luogo da cui, insieme alla collaborazione di alcuni abitanti del quartiere, si sono mobilitate le energie per creare e sostenere l’esperienza di Quasilocanda.